Prevenzione e sicurezza sul lavoro

Nel 2017 in Italia, escludendo gli incidenti nel tragitto casa-lavoro, a ci sono stati circa 2 infortuni mortali al giorno. E' una cifra inaccettabile. La normativa italiana sulla prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro sarebbe buona, se fosse correttamente applicata e accompagnata da una adeguata cultura della prevenzione. Purtroppo i dati ci dicono che esistono ancora diversi problemi nel calare nelle singole realtà, soprattutto quelle medio-piccole, le norme di sicurezza.

Alle imprese risulta particolarmente sconveniente avere degli infortuni o delle malattie professionali. Oltre ai considerevoli costi monetari (spese legali, rivalsa INAIL, ...) e alle potenziali conseguenze penali per il datore di lavoro, per i dirigenti e i preposti coinvolti, questi eventi generano un profondo malessere in tutti i lavoratori e dei sentimenti fortemente negativi verso l'azienda. Inoltre il DLgs 231/2001, sulla responsabilità amministrativa degli enti, prevede tra i reati per i quali si applica, anche i reati inerenti la sicurezza e salute sul lavoro.

Il Testo Unico per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, il DLgs81/2008 con le sue successive modifiche ed integrazioni, costituisce il principale strumento a disposizione delle imprese per prevenire gli infortuni e le malattie professionali. Questo decreto, la cui applicazione è cogente, si basa su alcuni elementi portanti, fra i quali possiamo evidenziare:

  • la responsabilità del datore di lavoro nella adozione delle misure di prevenzione e protezione,
  • l'importanza fondamentale della valutazione di rischi per l'individuazione di dette misure,
  • l'istituzione di una  organizzazione aziendale con precisi compiti e responsabilità per la sicurezza e la prevenzione, e
  • l'informazione, la formazione e l'addestramento di tutti i lavoratori, in funzione delle loro mansioni, come importante presidio per la loro sicurezza e salute.

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